Oggi dove siamo

Il digitale che arriva in giardino

Il verde in casa e negli spazi pubblici è una moda in crescita, destinata a durare. Un nuovo food, con grandi spazi di miglioramento nella logistica e nel packaging.

L’eCommerce si augura infatti di portare efficienza anche nel giardinaggio. Un mercato stabile, in cui una pianta su dieci è venduta online, ma tra 10 anni si potrà superare il 50%, stando a una crescita attuale superiore al 20% in molti Paesi.

Ce lo racconta Alberto Jacini, fondatore di Yougardener.

 

 


Intervista estratta dal business report privato 11 note di Intelligence Economica di Company | Note.  

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Come possiamo definirvi? Una digital company che vende piante?

Direi che può essere una definizione corretta. Volendo essere più precisi, ci definiamo una gardening information company. Il nostro obiettivo è quello di diventare il punto di riferimento per tutti coloro che cercano qualsiasi tipo di informazione su piante e giardinaggio. La vendita tramite il marketplace è sicuramente una parte fondamentale.

Come funziona il vostro modello (esempi)? Chi sono i vostri clienti target?

Il nostro è un marketplace verticale. Ci sono diversi esempi di aziende che, con un modello simile al nostro declinato per le specificità del proprio settore, hanno raggiunto posizioni di mercato molto importanti. Vivino nel vino, Farfetch nell’abbigliamento, Etsy nell’artigianato, Bloomnation nei fiori recisi.

I nostri clienti oggi sono prevalentemente appassionati, persone che conoscono già le piante che cercano e che trovano su Yougardener una scelta che non trovano altrove. Il nostro target però è più ampio e comprende da un lato i professionisti e dall’altro ai giardinieri occasionali, segmenti che hanno bisogno di un’offerta specifica che stiamo mettendo a punto.

 

 

Intermediate i prodotti altrui oppure la piattaforma consente ai coltivatori di vendere direttamente ai clienti?

Yougardener gestisce l’integrazione dei cataloghi e del carrello, il pagamento e il customer care. La spedizione viene invece effettuata dai vivai partner.

 

 

Rispetto a modelli noti – come ad esempio – Viridea – voi cosa avete in più o in meno?

Noi siamo completamente digital mentre Viridea è quasi interamente fisica. Due esperienze di acquisto molto diverse ognuna con i suoi vantaggi. I nostri vantaggi sono l’accesso immediato a un mondo di informazioni utili, una varietà di catalogo molto maggiore e la consegna a domicilio. Quello che non abbiamo è il contatto fisico con il prodotto.

Perché avete scelto questo mercato? Com’è l’andamento del settore e quali evoluzioni sta avendo?

Lo abbiamo scelto per passione, soprattutto del mio socio Pietro che è botanico e grande amante delle piante. All’inizio doveva essere un side project che unisse le sue competenze di botanico e le mie di sviluppatore. Poi ci siamo resi conto che l’e-commerce delle piante non era ancora decollato e che era il momento giusto e abbiamo visto l’opportunità di business e quindi la possibilità di dedicarcisi a tempo pieno.

Il giardinaggio è oggi un mercato stabile anche se con nuove energie, mentre la vendita online di piante sta esplodendo con tassi di crescita superiori al 20% in molti Paesi.

 

 

Il “verde” privato (in casa), oltre a quello pubblico dei Comuni, sta diventando una moda? E quello sponsorizzato dalle aziende?

Sicuramente il “verde” è di moda, sia in casa che negli spazi pubblici. Se ne parla sempre di più e credo che sia una moda destinata a durare. Noi diciamo che è il nuovo “food”.

 

 

Dal punto di vista logistico, come riuscite a spedire una pianta a chilometri di distanza?

Prevalentemente con i corrieri ordinari. Le piante resistono molto bene a un viaggio di 2 o 3 giorni. Ovviamente bisogna usare le debite precauzioni. Proprio su questo vogliamo lavorare. Vogliamo diventare una base di know-how per tutti i nostri partner su come migliorare la logistica e il packaging delle piante e come far diventare la spedizione sempre più sostenibile.

 

 

Secondo voi è probabile una convergenza dei canali distributivi?

Difficile dire. Siamo solo convinti che tra 10 anni più di una pianta su 2 verrà venduta online. Oggi siamo a meno di una su 10.

Prevedete qualche partnership nel prossimo futuro? Su quali fronti?

Si, molte. Siamo sempre alla ricerca di altri partner commerciali nel senso di venditori sul marketplace, ma non è facile trovare quelli con le caratteristiche giuste.

Non abbiamo interesse ad avere il più alto numero possibile di venditori sul marketplace ma ci interessa soprattutto di avere dei fornitori affidabili e con dei buoni prodotti che coprano determinati segmenti di catalogo.

Stiamo pensando anche a partnership per la comunicazione, anche se da questo punto di vista stiamo ancora cercando la giusta direzione.

 

 

Pensate di aprire il mercato anche con campagne marketing precise oppure corsi /eventi?

Siamo ancora in una fase in cui tendiamo a concentrare tutte le risorse nella costruzione del prodotto. Le campagne di marketing verranno presto ma non so dire ancora in che forma. Corsi e eventi sono sicuramente buoni candidati.


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